
10 Apr Educazione Scolastica e Social Media
L’universo dei social media nella realtà attuale pone una serie di interrogativi interessanti.
Che funzione svolgono sui più giovani e che impatto hanno nell’educazione delle nuove generazioni?
Non è certo un tema di semplice risposta e non è certo questa la sede dove si presume di darne una. Possiamo però provare a cercare qualche spunto di riflessione interessante sul rapporto tra giovani ed insegnamento scolastico.
La generazione attuale, quella dei cosiddetti millennials, si trova ad affrontare un mondo che nessun giovane delle epoche precedenti aveva mai avuto la possibilità di sperimentare. I giovani d’oggi, circa l’80%, vive sui Social e naturalmente ha sempre a portata di mano un cellulare o un Tablet, anche a scuola. Aldilà del discorso morale se sia educativo o meno utilizzare il cellulare a scuola, una domanda si può porre:
Il cellulare, e il mondo social in esso contenuto, possono aumentare la conoscenza dei nostri ragazzi a scuola?
Consideriamo che i giovani di oggi saranno i manager di domani e sicuramente votati al mondo social.
Alcuni pedagogisti, al contrario dell’opinione diffusa, sostengono di sì. I social network sono una possibile arma, una possibile fonte da cui attingere per avere informazioni e per accrescere il proprio bagaglio culturale, alla pari di quello che quotidianamente avviene con i media tradizionali.
Del resto il mondo social è un mondo interattivo, è un mondo dinamico, è un universo interconnesso, anche se parallelo e virtuale, ma dove l’esprimersi diventa spontaneitá, forse perchè protetti da uno schermo, da un nickname o forse perché non avere uno scontro diretto ed immediato con una platea semplifica il dialogo.
Come sottolineato da Mason e Rennie nel 2007 «gli spazi comunitari condivisi e la comunicazione tra gruppi costituiscono la parte predominante di ciò che entusiasma i giovani e dovrebbe, quindi, contribuire alla loro perseveranza e motivazione nello studio». Non solo, li agevolerá nel team working, dove il gruppo sará trainante per centrare gli obiettivi nel mondo del lavoro.
Due anni dopo John Willinsky disse: “Oggi uno studente che faccia anche la più piccola correzione ad un articolo di Wikipedia dà, in pochi minuti, un contributo allo stato della conoscenza pubblica maggiore di quanto non fossi capace di fare io durante l’intero periodo universitario».
Come riportato sul mensile di pedagogia e didattica ‘Docete’ nel 2014 da Neil Selwyn, molte delle discussioni e dei dibattiti odierni non chiariscono però quali aspetti dei social media siano realmente collegati all’educazione, all’apprendimento e alla conoscenza. Uno studio di qualche anno fa sull’uso di Facebook da parte di alcuni studenti britannici avrebbe evidenziato infatti che la maggior parte delle interazioni degli studenti non avesse alcun nesso con i loro studi accademici (Selwyn)